19 febbraio 1861, abolita la servitù della gleba in Russia
La servitù della gleba è una particolare (molto) forma giuridica che legava specie durante il periodo medioevale, i contadini alla terra (gleba).
I servi della gleba coltivavano terreni che appartenevano ai proprietari terrieri e vi pagavano un fitto, talvolta se la proprietà era della Chiesa erano anche costretti a pagare le decime. Servo della gleba si nasceva ed uscire da tale condizione era praticamente impossibile, a meno che fosse proprio il padrone a rinunciare a questo privilegio. Il servo della gleba comunque poteva vantare uno status migliore del servo vero e proprio che era una cosa e non un essere umano. Matrimonio, figli, ereditarietà, erano piccole libertà possibili. Il padrone tra l’altro aveva l’obbligo di garantire al servo della gleba tutela militare e giuridica. Man mano i tributi divennero vere e proprie percentuali sul guadagno, anche se spesso si trattava di pagamenti in natura. Il 3 giugno del 1257 a Bologna furono liberati per la prima volta 5.855 servi della gleba da Ronaldino dè Passeggeri, per loro vi fu un riscatto da pagare, furono liberi senza alcun compenso i servi della Chiesa, questo fatto fa comparire sullo stemma di famiglia per la prima volta la parola Libertas. In Russia