La rivoluzione sessuale avvenuta nel corso degli ultimi 15 anni in Russia, sarebbe stata pressoche' impossibile senza gli "strumenti" indispensabili ed' e' proprio per questa ragione che nel 1991 a Mosca e' stato aperto il primo sexy-shop nella storia della Russia.
Da allora i negozi per gli adulti sono emersi dalla clandestinita' per fare la propria comparsa su piazze, viali e vie delle grandi e piccole citta' russe, mentre da parte sua, la massa di acquirenti dagli umori decisamente progressisti, ha percorso a passi da gigante il lungo cammino che la separava dai primitivi vibratori di plastica a quelli programmabili.
Ma per sapere come sono andate effettivamente le cose, sentiamo cosa ci racconta il sessuologo Serghej Agarkov, segretario generale dell'associziazione "Cultura e salute" di Mosca.
"Il primo sexy-shop nella storia della Russia venne aperto nell'autunno del 1991 presso il Centro di medicina gineocologica di Mosca, i cui direttori fecero una fatica immane per trovare un accordo con le autorita' cittadine: li guardavano come se fossero dei pazzi! Fino a questo momento, il mercato dell'oggetteria sessuale nel nostro Paese era pressoche' selvaggio, dal momento che vibratori e bambole gonfiabili varie venivano vendute nei sottopassaggi cittadini e nelle bancarelle ambulanti lungo le strade, accanto alle mutandine ed ai collant. Ovviamente si trattava di una situazione che non favoriva troppo la diffusione dell'oggetteria sessuale, tanto piu' che la gente si vergognava di acquistare tali oggetti in pubblico, per non parlare poi dei rapporti con i venditori di tale merce.
Inoltre, gli articoli di per se' erano di qualita' come minimo sospetta, tra i quali predominavano addittivi biologicamente attivi i quali, invece di far aumentare la libido contenevano un mucchio di sostanze narcotiche ed inoltre non era ben chiaro con che materiale venivano fabbricati ad esempio i vibratori importati dalla Cina. In poche parole, si trattava di giocattoli assai nocivi per la salute ed in quest'ottica i sexy-shop vennero aperti proprio con l'intento di procurare ai clienti merce munita di certificato in grado di salvagauardarne la salute anziche' farli finire all'ospedale.
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