Durante i primi mesi dal momento dell'apertura, tali negozi intimi venivano presi piu' che altro in maniera esotica. L'ingresso era addirittura a pagamento, come nei musei, e la gente li frequentava piu' che altro per curiosita', per dare un'occhiata a questi bizzarri giocattoli: a comprare non ci pensava nessuno, per non passare per dei pervertiti. Era ancora ben presente nella memoria della gente il fatto che se qualcuno andando all'estero entrava per caso in un sexy-shop, al ritorno in patria sarebbe stato automaticamente escluso dal partito ed avrebbe perso il posto di lavoro!
Per quanto potra' sembrare strano, i primi frequentatori dei sexy-shop in Russia non sono stati i giovani sperimentatori, bensi' i vecchietti stanchi dei propri problemi sessuali. E poi hanno iniziato a fare la loro comparsa le coppiette e semplicemente coloro i quali erano attratti dall'idea di provare qualcosa di nuovo a letto. A dire la verita' pero', nonostante da allora siano gia' passati 15 anni, i russi continuano a vergognarsi a frequentare tali negozi e a questo proposito le statistiche parlano chiaro: se ad Occidente i sexy-shop vengono frequentati dal 10% della popolazione, in Russia solo dall'1%".
Ricordiamo che il primo sexy-shop nella storia fu aperto nel 1962 in Germania dalla ex aviatrice tedesca Beate Uhse nella citta' di Flesburg. A distanza di una decina d'anni i sexy-shop iniziarono a fare la loro comparsa nelle principali citta' europee, mentre per cio' che riguarda i paesi ex socialisti i primi negozi intimi vennero aperti all'inizio degli anni '80 e nei Paesi Baltici nel 1990.
Attualmente a Mosca i sexy-shop sono in tutto 70, mentre a San Pietroburgo 40. Negli Stati Uniti invece esistono sexy-shop esclusivi per il pubblico femminile, nei quali l'ingresso agli uomini e' vietato dal momento che alle venditrici di tanto in tanto tocca mostrare alle clienti la funzionalita' di alcuni oggetti su di se'.
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